Lugano e il Ticino ma non solo piangono la scomparsa di Ketty Fusco, figura di spicco nel firmamento culturale ed espressivo per quasi ottant’anni. Nata nel 1926,aveva trascorso i suoi primi 5 anni di vita a Napoli, città di origine del padre e di adozione della madre, svizzera. Poi la famiglia si era trasferita a Lugano e qui Ketty si era diplomata in lingue, cominciando intanto a recitare e frequentando con ottimi risultati maestri e registi affermati, tra i quali si annoverano: Guido Calgari, Renato Regli e Romano Calò. Una donna di spettacolo a tutto tondo – la ricorda la Radiotelevisione svizzera – che ha calcato platee di molti teatri, ma anche regista e produttrice per le trasmissioni televisive e radiofoniche: la sua presenza alla RTSI come responsabile del settore “radiodrammi e sceneggiati” è stata fondamentale. Spesso ha svolto ruoli importanti nella comunità teatrale ticinese: negli anni ‘90 dopo lo scioglimento del “Teatro la maschera” aveva fondato “LuganoTeatro”. Nella molteplicità di impegni assunti e sempre assolti con grande professionalità, Ketty Fusco ha presieduto e dato impulso con le sue intuizioni e la sua vasta rete di conoscenze e contatti all’Associazione scrittori della Svizzera italiana. Altri campi in cui si è distinta per bravura e per spiccata sensibilità e con la sua finezza d’animo sono stati quelli della poesia, con la pubblicazione di numerose raccolte e del romanzo, ulteriore conferma della duttilità e della poliedricità di interessi espressivi. “Raffinata narratrice, la Fusco – si legge in www.viceversaletteratura.ch – si è occupata anche di letteratura per l’infanzia, con la fiaba Il caminetto che canta, cha ha fatto scrivere a Mariella De Santis come i suoi richiami al reale vengano colti «negli aspetti che i bambini di oggi sono stimolati a considerare: il valore e il rispetto della natura e degli affetti; senza che ne derivi una morale edificante, ma un coloratissimo bosco di eventi e stupori». Una recente pubblicazione è l’elegante silloge di Acrostici, accompagnati da collages di Silli Rimoldi.
È quella che si dice una vita dedicata alla cultura e alla ricerca della propria essenza. Milano aveva riconosciuto e premiati i grandi meriti di Ketty Fusco assegnandole la “Maschera d’Argento” della rivista Sipario e la Società svizzera di studi teatrali l’aveva premiata con “L’Anello Hans Reinhart, 1994”.
Tra i molti titoli di Ketty Fusco, spiccano
Natali e Natali , Balerna, Ulivo, 2013.
La scintilla Alfa , Balerna, Ulivo, 2012.
In fogge dissonanti , Balerna, Ulivo, 2009.
Lezione all’homo sapiens dalla foresta , Balerna, Ulivo, 2009.
L’isola degli ottanta , Balerna, Ulivo, 2007.
La bambina e le bombe , Balerna, Ulivo, 2007.
Umca , Balerna, Ulivo, 2002.
In quell’albergo sul fiume , Locarno, A. Dadò, 1999.
Storia di Dolly , Balerna, Ulivo, 1999.
Acrostici , Balerna, Ulivo, 1995.
Natale , Balerna, Ulivo, 1995.
Giove in via Nassa , Balerna, Ulivo, 1995.
Lettera a Zia Eva , Como, Faloppio, 1995.
Giorni della memoria , Lugano, Pantarei, 1974.

Su indicazione delle Nazioni Unite, il 2003 fu proclamato e vissuto come Anno internazionale dell’Acqua. Furono molte le iniziative e le manifestazioni che punteggiarono i mesi. Tra queste, per iniziativa di Helvetas e grazie alla spiccata sensibilità di Isabella Medici Arrigoni, fu realizzato e pubblicato il libro “Voci sull’acqua / Per non lavarsi le mani”, di cui curai l’uscita. Sono 56 le testimonianze contenute in quelle pagine, scandite dai manifesti di 32 grafici membri della SGD (Swiss Graphic Design, sezione della Svizzera italiana).
Alla raccolta di Helvetas fu lieta e subito entusiasta di aderire Ketty Fusco con una sua creazione a sottolineatura dell’importanza di quell’anno di sensibilizzazione. Non solo, ma Ketty, con la signorilità, la disponibilità e la sua grande bravura, partecipò e animò – con la sua voce – la serata-evento che si tenne in autunno al Monte Verità di Ascona, con significativa partecipazione di autorità politiche, intellettuali, personalità, artisti, figure della quotidianità, per esempio gli idraulici e i pompieri che con l’acqua condividono i giorni.
Riproponiamo come omaggio a Ketty Fusco il suo testo, “Io nata pura”, con un pensiero di affetto, di tenerezza, di gratitudine, di memoria.
Giuseppe Zois
Io, nata pura
Ketty Fusco
Un viaggio senza fine
nel suo ventre di terra
poi la montagna mi ha dato
d’improvviso alla luce.
Al suo corpo ho attinto
il coraggio della sfida
il piacere di sentirmi creatura
la frenesia della corsa.
Vergine trasparente
correvo incontro
ai pesci pervicaci
in ascesa d’amore.
La mia carezza
percorreva impaziente
il corso di ciottoli glabri
lo scintillare
dei loro mille sguardi
la risposta.
Ho conosciuto l’estasi del lago,
occhio al cielo circondato
da ciglia di ginestre,
ne ho assaporato l’abbraccio
forte la tentazione
di abbandonarmi
ai suoi fondali quieti.
Ma subito ho seguito
la via delle libellule
e mi sono sposata col fiume.
Il mio viaggio si fa precipitoso,
l’ebbrezza delle rapide mi piace
mi fa sentire più vicino il traguardo.
Nel ventre di mia madre
microrganismi occulti
mi han parlato di un dio
chiamato mare.
È tanto grande
che il suo nome neppure
riesco a contenere.
Mi terrò stretto quel poco
di purezza sorgiva
sfuggita alle insidie del percorso
per fargliene dono.
Conoscerò le sirene che incantarono Ulisse
unirò la mia voce di cristallo
alla loro malìa.
Le mille dita
ne intrecceranno le chiome.
Scivoleranno sui loro seni eretti.
Sarò in un punto e altrove,
in “altrove” infiniti,
piccolissima e
mostruosamente grande.
Madre anch’io sopra tutti
per dare al mondo,
io Madre Acqua
io, nata pura.