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Redazione

Cosa ci insegna la Pasqua, il mistero della speranza umana

Abbiamo passato anche Pasqua, un'altra strana Pasqua, molto diversa da quelle che eravamo soliti vivere, nel risveglio della natura e nel sereno della primavera che si riaffaccia agli occhi, ma soprattutto nel cuore. Si direbbe che anche il clima, le giornate di sole, la temperatura mite abbiano fatto alleanza per attenuare la pesantezza di un'atmosfera che resta ammorbata dal virus variante con la sua scia di ombre, paure e tristezze varie.

Questo tempo e questa Pasqua ci pongono un interrogativo cruciale: che cristiani vogliamo essere?

Un messale sull'altare
Come e quanto sono cambiate le pratiche religiose con la pandemia? E la frequenza nelle chiese? Un viaggio dentro l’anima della comunità in quest’anno sconvolto in molte abitudini dal coronavirus e dalle preoccupazioni e paure che lo stanno ancora contrassegnando. Dice don Mauro Bassanelli: «La pandemia ci ha fatto riscoprire l’essenza del messaggio evangelico: meno attivismo, meno corse, meno “fare” e in compenso supplemento di sensibilità e attenzione e maggiore vicinanza alle persone nella loro quotidianità vissuta».

Pasqua lontana, di ricordi sempre vivi. Quando al Giovedì Santo si “legavano” le campane

Giovedì Santo
I riti della Settimana Santa anche quest’anno purtroppo saranno ristretti e circoscritti per via del “coronavirus”: ma almeno qualche funzione liturgica nelle chiese ci sarà, a differenza dell’anno scorso, quando le chiese rimasero chiuse. Dal Giovedì Santo alla notte del Sabato Santo con la benedizione del fuoco e dell’acqua e poi delle case, c’è tutta una letteratura che merita di essere conservata e tramandata. Per la memoria e per la storia.

Tornando dalla quinta Crociata, Francesco d’Assisi sbarca nel deserto di un’isola. A Venezia

L’Isola del Deserto dove Francesco arrivò nel 1220 è un’oasi di spiritualità per riprendere in modo nuovo il cammino della vita. I frati del convento nell’Isola del Deserto svolgono un servizio ministeriale anche nelle vicine comunità di Torcello, Burano, Treporti, Sant’Erasmo e Ca’ Savio. L’Isola del Deserto richiede anche una cura degli spazi verdi, delle piante e dei fiori, degli ambienti interni ed esterni, la coltivazione dell’orto, la manutenzione delle barche e dell’attrezzatura agricola. In tempi di normalità, fuori quindi dalla pandemia del coronavirus, ogni fine settimana, una quindicina di persone adulte vengono ospitate in ritiro.

Addio a Enrico Vaime, storica firma di autore televisivo

Enrico Vaime
Le biografie che lo raccontano, concordano nel riconoscergli intuizioni, intelligenza, briosità nel cogliere situazioni e sintetizzarle in messaggi conditi con sale e pepe: Enrico Vaime era uno dei più innovativi e sagaci del linguaggio radiofonico e televisivo in Italia. L’autore televisivo è morto ieri al Policlinico Gemelli di Roma, all’età di 85 anni.