Buon compleanno Venezia, 1600 anni di fascino senza tempo

Non sappiamo se questa intramontabile “Signora dei mari” abbia la sua data di nascita al 25 marzo 421: ci basta riconoscere in essa il più bel palcoscenico del mondo. Una città incantevole e fluttuante che continua a far sognare chiunque ci sia stato o la scopra per la prima volta.

Marianna Colavolpe*

Venticinque marzo 421: nasce Venezia, città da amare. Forse questa data non è precisa, ma nel Chronicon Altinate, prezioso manoscritto dell’XI secolo in cui sono raccolti documenti e leggende sull’origine di Venezia, è riportata come il giorno in cui ebbe inizio il primo insediamento di una comunità sulla Riva Alta, quella che noi oggi conosciamo come Rialto, con il ponte più famoso della città, con le botteghe, i mercati, i caratteristici locali sulle sue rive. E qui pare sia cominciata la lunga e meravigliosa storia della città più straordinaria del mondo. Non sappiamo dunque se veramente questa affascinante Signora, ancora così luminosa e fresca, abbia in realtà 1600 anni o forse più, ma cosa importa se non vi è precisione sulla sua data di nascita? Quello che sappiamo e vediamo ci basta per farci riconoscere in essa il più bel palcoscenico del mondo. Ma poi, non è della sua storia lunga di secoli che voglio parlare. Voglio piuttosto raccontare quali sensazioni può dare questa incantevole e fluttuante città, che si adagia su isole e isolette collegate da ponti e da canali, con scale e scalette che ci fanno salire e scendere, come in una danza che segue il ritmo del cuore. Non è una comune città in cui predomina la presenza della gente e, sebbene solitamente sia sempre percorsa da un viavai festoso di persone dai molti tratti, non è una città che vive solo in funzione di chi la abita.

Venezia - Panorama del Canal Grande
Panorama del Canal Grande a Venezia

Tra riflessi di colori che ondeggiano

Venezia è una città che palpita anche quando è vuota e silenziosa ed emana il suo respiro, avvolgendoci come un velo di tulle che sfiora la pelle, facendoci provare un brivido e un sussulto dopo l’altro. Un brivido quando i nostri occhi si posano sui riflessi dei tanti colori che ondeggiano, come miraggi, sulla superficie della laguna, o quando lo sguardo si alza sui bianchi merletti di marmo che decorano le facciate dei palazzi che sembrano, come per magia, galleggiare sul Canal Grande; quando ci irretiscono i bagliori dorati rilucenti sulle meravigliose chiese, nel chiarore sfolgorante del mattino o nella luce morbida del tramonto; e anche quando, pian piano, la vediamo scomparire sotto l’acqua salmastra della laguna che s’alza e la sommerge. Ma Venezia è anche l’immagine della vita nascosta e misteriosa, quando l’avvolge quella foschia che rende ogni contorno sfumato al punto da lasciarci la libertà di far correre la nostra fantasia e vagheggiare su ciò che gli occhi non vedono.

Il Ponte di Rialto a Venezia
Il Ponte di Rialto a Venezia

Teatro di una favola infinita

Venezia è seduzione, è il sogno che ognuno di noi può fare, è il teatro in cui ognuno di noi può immaginare di vivere la sua storia d’amore più bella, la sua favola senza tempo.
E anche in questa strana pausa esistenziale, in cui la città sembra abbandonata e qualcuno dice che si stringe il cuore, a vederla così vuota, Venezia continua a far sentire il suo battito cadenzato e calmo e ad emanare il suo fascino senza tempo; mentre dalle calli, dai canali, dai ponti, dalle rive e dalle piazze silenziose ci giunge una risonanza lieve, di musica e parole, che ci culla, ci rasserena e ci trasporta nella dimensione trascendente del sogno. E i sogni, lo sappiamo, non hanno età, non hanno stagioni, non hanno inizio né fine, perché vivono in noi finché noi viviamo.
A Venezia, e alla magia che ad ogni incontro ci regala, i versi delicati di Dania Lupi, fine poetessa veneziana.

di Dania Lupi
Per calli, callette e ponti
Qui siamo accompagnati
A fior d’acqua
Da pensieri d’amore.
Venezia
Perenne stato nascente
Di Bellezza.
Guarda…Vedi?
Dal Campanile di San Marco
Sempre scendono rintocchi
Di petali di Rose.
Benedicenti,
Benedicenti.

*Romana di nascita e veneta di adozione, laureata in Filosofia, abilitata anche all’insegnamento di pedagogia e psicologia. Tra i banchi della scuola ha lavorato con  la consapevolezza che essere docente e  guida  per tanti allievi rappresenti un  impegno di grande responsabilità  ed  entusiasmante al tempo stesso. Ha anche conseguito la specializzazione e il titolo di Storico dell’Arte e in tale veste ha collaborato con alcune Soprintendenze dei Beni Culturali, per la  catalogazione di opere  d’arte. Tra gli interessi più tenacemente  coltivati c’è il piacere della  relazione comunicativa con gli altri, che trova anche nella scrittura quale mezzo efficace per essere espressa.