Conquiste tecnologiche, decisiva resta la misura

Il rischio di perdere per strada emozioni e sentimenti

Gabriella Pezzoni Borgnis*

“Non diamo colpa alle tecnologie che non hanno alcun potere decisionale: sono le scelte delle persone a dare forma al mondo”. Non so più dove ho letto queste parole che trovo chiare, trasparenti e da meditare. L’uomo si è addentrato, ormai da tempo, nel mondo tecnologico che porta tanti vantaggi e altrettanti svantaggi.

  • Internet diffonde la conoscenza – per chi vede il bicchiere mezzo pieno.
  • Internet è il luogo dove naviga tanta violenza che a volte nessuno immagina – per chi vede il bicchiere mezzo vuoto.

Due tesi agli antipodi e la verità sta da ambo le parti. I giovani, in generale, sono attratti dalle nuove tecnologie, imparano facilmente a farne uso e abuso.

Le persone un po’ più in là con gli anni si barcamenano in questo mare di possibilità, hanno dimestichezza ma con la pandemia è sorta qualche difficoltà. Con il lavoro da casa, tramite computer e l’installazione di piattaforme, non per tutti era scontato cosa fare. Questa è comunque la categoria, di persone che “rimane a galla” (con le nuove tecnologie).

Anziani catapultati sul Pianeta Disagio

C’è poi la grande moltitudine degli anziani. Alcuni sono davvero bravi con la tecnologia perché la sapevano già usare al lavoro, altri hanno frequentato dei corsi durante la pensione e si sono scoperti abili. Altri ancora si trovano spesso, nella vita di tutti i giorni, in difficoltà e si dicono: “Ma che mondo complicato! Era meglio una volta!”. Questa è la schiera dei nostalgici che proprio non ne vuol sapere di certi cambiamenti.

Persone sagge, di buon senso ma che sentono vacillare la loro indipendenza. Basti pensare all’uso sempre più esteso dei Bancomat. Una volta si andava in banca e allo sportello c’era un impiegato, in carne ed ossa, al tuo servizio.

Oggi ci si trova davanti a un macchinario: occorre concentrarsi, introdurre una carta, ricordare un codice, essere attenti a non sbagliare le operazioni altrimenti la tessera bancaria viene “rapita” dal marchingegno… E questo è ancora un aspetto marginale. Ma pensiamo alle clonazioni, alle truffe, ecc. Noi anziani siamo ancora alla ricerca del consulente allo sportello che presto scomparirà del tutto.

E per i pagamenti all’Ufficio postale? Siamo penalizzati. Siamo i matusalemme dal mitico libretto che in un futuro vicino sarà materiale per i musei. I pagamenti ora si fanno da casa. Comodo e semplice ma non per tutti.

“Mamma impara anche tu, basta volerlo, non sei poi così vecchietta!” – mi sento dire da mia figlia. Ma noi OVER …. abbiamo un’altra mentalità, eravamo abituati a difendere la nostra privacy e ci poniamo ancora tanti perché.

Il dritto e il rovescio di ogni medaglia

Mi chiedo, per esempio: le scelte dei lettori porteranno alla scomparsa dei giornali , cartacei? Sarà una rivoluzione senza fine e carica di continue sorprese anche per il mondo dell’editoria? Alcune previsioni, anche di autorevoli e quotati giornalisti, sono state smentite dal tempo. Stando a questi “indovini”, i giornali stampati non dovrebbero esserci già più. E invece resistono.

E che dire delle auto, in fase di sperimentazione, che funzionano senza conducente? Sembra fantascienza. Se c’è ancora scetticismo nell’impiego della tecnologia e dell’intelligenza artificiale in diversi settori, dobbiamo però riconoscere l’utilità e i grandi passi in avanti compiuti nel campo della diagnosi in medicina e degli interventi in chirurgia, a enorme vantaggio dell’uomo. E qui non si può non pensare a certi interventi fatti dai robot capaci di obbedire ed eseguire a comando. La tecnologia nel campo medico è forse uno dei più efficaci esempi del suo impiego.

Pensiamo anche, aggiuntivamente, all’opportunità di rimanere in contatto con familiari e amici lontani, alle persone delle Case per anziani con le videochiamate, al telelavoro che consente di lavorare da casa o anche alla didattica a distanza svolta con un certo criterio, fermo restando che nella scuola dal vivo non si fa solo istruzione ma si imparano la socialità, la convivenza, il confronto con gli altri, la solidarietà, insomma la vita.

Lo scetticismo arriva quando si instaurano dipendenze anche molto gravi e a farne le spese sono spesso i giovani. Illuminante il servizio realizzato da “Patti chiari” alla TV svizzera e andato in onda giovedì 7 gennaio. Nel servizio si sono presentati da una parte un programmatore di videogiochi, dall’altra uno psicologo, esperto di dipendenze da videogiochi, ognuno a dire la sua… “Patti chiari” è anche entrato in una clinica, in Olanda, dovesono ricoverati in gran parte giovani per guarire o per disintossicarsi da queste dipendenze,che purtroppo portano a un isolamento sociale, a un’aggressività, a violenza… Quello dei videogiochi è un mondo sconosciuto ancora a parecchi genitori, altrettanto vittime, come i loro figli di questa società appannaggio dei falsi bisogni. Concordo pienamente con l’affermazione che le tecnologie non hanno colpe: sta all’uomo servirsene con misura. E interroghiamoci su cosa stiamo preparando per “l’uomo del futuro?”. Pensiamoci bene e usiamo la difesa della misura. Attenti al rischio di ritrovarci senza più emozioni e sentimenti.

* Gabriella Pezzoni è maestra e vive a Giumaglio. Dal 1973 e fino al 2013, per qualcosa come 40 anni, ha insegnato alle elementari di Minusio. Il suo motto: “L’intelligenza passa attraverso l’umiltà”. Nell’anno scolastico 1998-99 ha curato con la sua classe una interessante ricerca sui “ricordi di scuola”, pubblicata sul “Giornale del Popolo”.