E intanto si sta perdendo di vista il senso di cosa sia vivere

Ho letto l’articolo di Emanuela Monego, e devo dire che ne condivido pienamente lo spirito. Penso anch’io che, al di là della giusta cautela e del rispetto di tutte le norme che possono evitare a noi e agli altri lo spiacevole incontro con un virus certamente insidioso per la salute e in alcuni casi molto grave, si stia perdendo di vista completamente il senso di cosa sia vivere. Ci sono beni essenziali per il corpo e ci sono beni essenziali per la mente,  il cuore, lo spirito. Noi siamo un microcosmo che non può essere così sbilanciato, come da un anno ormai  sta avvenendo. Non si può reagire ad un male creandone un altro, forse peggiore, usando proiettili  a lunghissima gittata, come il terrorismo psicologico e sociale. Moltissime persone e soprattutto i giovani stanno rinunciando a  pezzi di vita che nessuno restituirà loro, senza che questo sia con certezza l’unico rimedio a un problema di salute pubblica o, quantomeno, un forte elemento di riduzione del rischio. La giostra dei numeri è avvilente. E questo senza voler minimamente negare il problema per cui sono anch’io molto preoccupata. Ma, anche qui è sempre una questione antica: saper trovare il giusto mezzo, ricordando che “in medio stat virtus“.
Buone cose a te e a tutti i collaboratori di queste “belle atmosfere”.
Marianna