Sono in molti a chiedersi cosa fare dei propri risparmi in questo periodo in cui la finanza risente pesantemente della pandemia in corso. Se le banche fanno fatica, figuriamoci i portafogli del signor Gigi o della signora Pina. Consigli pratici per non rischiare e in ogni modo, sempre meglio evitare di investire in un unico titolo.
Enrico Moretto*
Uno dei primi concetti che si trovano nei libri di matematica finanziaria è quello di tasso di interesse, che è la remunerazione che un soggetto che ha ricevuto in prestito una unità monetaria deve garantire ogni anno al suo creditore.
In prima battuta può sembrare strano; invece anche per il denaro esiste, come per molti beni, un mercato nel quale la domanda e l’offerta si incontrano. Per di più questo mercato (detto monetario o dei capitali) è tra i più sviluppati al mondo.
Se sul mercato dei beni quel che acquirenti e venditori fissano con le loro contrattazioni è il prezzo, il mercato dei capitali si caratterizza per il fatto che l’offerta di denaro, garantita da chi ha delle somme che desidera investire, e la domanda dello stesso, alimentata da chi ha necessità di risorse liquide, stabiliscono i tassi ai quali chi presta soldi viene remunerato da chi li riceve.
Storicamente, i tassi di interesse hanno fluttuato anche notevolmente, passando da momenti nei quali questi erano molto alti a periodi, come quello attuale, in cui si rilevano tassi prossimi allo zero se non, addirittura, negativi.

I primi a patire le conseguenze di questa situazione siamo noi piccoli investitori. Alcune obbligazioni, che sono la forma più comune, e per certi versi meno rischiosa, di investimento pagano cedole così basse che riporre i nostri risparmi in esse non risulta essere molto allettante.
Ci sono, però, altri soggetti che mordono il freno davanti a questa situazione. In primis le compagnie di assicurazione, ma anche la maggior parte delle banche, che vedono i loro conti economici soffrire. L’impiego della liquidità che raccolgono dai loro clienti produce pochi interessi e, con questi, magri profitti.

Chi di finanza ne mastica un po’ sa che la prima regola da seguire è quella della diversificazione dei propri impieghi. Il proverbio “mai mettere tutte le uova in un paniere” può essere adattato e riveduto, diventando “mai investire i propri soldi in un unico titolo”.
Per evitare la penuria dei tassi bassi è possibile, facendosi però consigliare da una persona esperta e, possibilmente, non legata ad alcuna struttura di vendita di prodotti finanziari, spostare un paio di uova nel mercato azionario.
* Laureato in economia e commercio, ha conseguito un dottorato di ricerca in matematica per l’analisi dei mercati finanziari ed è ricercatore universitario presso il Dipartimento di economia dell’Università dell’Insubria .Da sempre sensibile e attento alle tematiche dell’educazione finanziaria, che sa rendere in forma molto divulgativa, accessibile a tutti.
