La Grotta dove arde sempre la fiamma della speranza

Una riflessione di P. Nazareno Fabbretti sulle apparizioni di Maria

Quella che pubblichiamo è una riflessione – una delle ultime – che mi inviò Padre Nazareno Fabbretti, un francescano che ha vissuto nel convento francescano di Voghera, testimoniando senza alcuna tregua la primavera del Vangelo. È stato un precursore del Concilio unitamente ad alcune figure protagoniste di quella viva stagione dentro la Chiesa: don Mazzolari, P. Turoldo, P. Balducci, don Abramo Levi, P. Camillo De Piaz, Luigi Santucci, Domenico Del Rio. La sera che fu inaugurato il Vaticano II, con il famoso “discorso della luna” di Giovanni XXIII, mi confessò che lui e Del Rio, colmi di gioia e di lieti pensieri, si misero a danzare in Piazza San Pietro. Era una creatura angelica che con il suo giornalismo ha diffuso instancabilmente ventate di fiducia e di letizia. (g.z.)

Lourdes col suo santuario dedicato a Maria e coi segni delle guarigioni da infermità d’ogni tipo torna a stimolare prima di tutto con i pensieri e spesso anche con i pellegrinaggi milioni di fedeli, credenti cattolici e di altre religioni, o atei presunti e dubbiosi difficili da convincere. Le conclusioni del clero e di medici attestanti “miracoli” e “grazie” continuano giustamente a porre l’accento positivo soprattutto sulle conversioni più che sulle “guarigioni”. Quella Grotta è un altare dove nasce e cresce, sempre daccapo, sempre di più, il fiume che convoglia ben oltre il Gave le umane sofferenze, le speranze della fede, l’attenzione della scienza. Le prove sono le guarigioni, i ritorni al Vangelo, il senso del peccato e della grazie. È la prova che Cristo ha messo per sempre nelle mani di sua Madre ogni grazia: la conversione dei cuori e il recupero della salute. Tuttavia, per credere meglio, è giusto e prudente non dimenticare un annunzio della Madonna a Bernadette Soubirous: “Non ti farò felice in questo mondo, ma solamente nell’altro”.

Nazareno Fabbretti