Le infinite vie dei messaggi pubblicitari. E c’è chi le immagina anche sulle mascherine

Un giornalista e scrittore carico d’anni, d’esperienza e d’inventiva – Giorgio Torelli – ha affacciato la bizzarra ipotesi che “nelle strettezze virali”, si possa arrivare anche “ad affittare lo spazio bianco delle proprie mascherine per scriverci a pagamento slogan pubblicitari o predilezioni mercantili”… Sappiamo che non c’è limite alla fantasia.
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Giovani con smartphone e mascherina

Adolescenti inconsapevoli. E genitori disperati

Da che parte stanno andando i nuovi adolescenti e i nuovi giovani? E poi, è corretto continuare a parlare di “nuovi” in un’epoca in cui tutto si è fatto vorticoso e una definizione come “nuovi” è già bruciata e vecchia quando la si formula? Chi sono gli adolescenti e i giovani di oggi? Ma bisognerebbe anche chiedersi chi sono i genitori, chi gli educatori. E chi incide di più sulla formazione degli uni e degli altri.
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Flacone di vaccino anti-covid 19 Pfizer

I vaccini mettono le ali a “big pharma”. Tre milioni i decessi per covid sulla Terra

Guarda, guarda che sorpresa. Chi l’avrebbe mai detto, previsto, immaginato, supposto, ipotizzato? La grande notizia, come il classico fulmine a ciel sereno, è che Pfizer e Moderna stanno volando con le loro quotazioni in Borsa. E intanto il numero dei contagiati sul pianeta avrebbe raggiunto i 140 milioni, calcolati verosimilmente in difetto, quando si pensi alla popolazione della Terra: 7 miliardi e 674 milioni di abitanti.
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Don Tonino Bello

L’altare scomodo ma carico di grazia di don Tonino

Il 20 aprile 1993 moriva a Molfetta il vescovo don Tonino Bello, una figura che univa splendidamente Vangelo, parole e opere. Ci ha aiutato a spiegare le vele della speranza. Nell’ultimo saluto che volle mandare alla sua gente c’è tutto il coraggio della sua fede con la luce che questa irradia al cristiano. Disse con la forza e la serena certezza del Vangelo: “Vi benedico da un altare coperto di penombre, ma carico di luce. Vi benedico da un altare circondato da silenzi, ma risonante di voci”.
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Metrò di Milano al tempo del coronavirus

Ma quando torneremo alla normalità?

Non si sa più cosa pensare, a quale linea operativa dare credito. È un’altalena di attese, promesse, rinvii o ammorbidimenti soft. “Alla fine il rischio è quello di adattarsi a vivere confinati, fra nuove abitudini che si consolidano”, ci dice la prof. Anna Oliverio Ferraris, docente di Psicologia dello sviluppo, psicoterapeuta e scrittrice.
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Il rientro a mezzogiorno e il pranzo a casa: sono diventati ormai una leggenda…

Pochi al giorno d’oggi sono i fortunati che possono rientrare a casa per pranzo. Dinamici, sempre di corsa e con mille cose da fare, ormai molti si trovano a lavorare lontano da casa. Tutto il giorno indaffarati, tanto che spesso non si ha nemmeno il tempo di pranzare. Ecco che allora saltiamo la pausa e continuiamo il nostro lavoro, senza interruzioni. In realtà, non c’è nulla di più sbagliato. Vediamo insieme i motivi che ci devono spingere a correggere eventualmente le nostre abitudini.
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Bernadette Soubirous, il mistero della Luce

Per tutti è Santa Bernadette, ma il suo nome di battesimo è Marie-Bernarde Soubirous. La ragazza che vide Maria, madre di Gesù e della Chiesa, alla Grotta di Massabielle, sulle rive del Gave, nacque il 7 gennaio del 1844. Ed è proprio ai piedi della Grotta che la Vergine lasciò un messaggio del tutto incomprensibile per Bernadette: l’Immacolata Concezione, che la Chiesa celebra all’8 dicembre. Fu proprio questo uno dei passaggi decisivi per credere alle apparizioni della Vergine, che si servì anche di Bernadette per la proclamazione del dogma dell’Immacolata Concezione. Bernadette è stata proclamata Santa da Pio XI nel 1933.
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Monsignor Luigi Mazzetti in India nel 1998

Il piccolo seme diventato grande albero. La gemmazione di Chennai e Madurai

Ricordando la figura e l’opera di mons. Luigi Mazzetti è d’obbligo parlare dei suoi 70 anni di aiuti crescenti per la dignità e l’affrancamento di quel popolo dallo sfruttamento e dal sottosviluppo, che hanno il terreno ideale nell’ignoranza. Proprio per questo si è mobilitato per portare i contributi sempre più generosi che riusciva a convogliare verso Madras, oggi Chennai, poi estesi a Madurai.
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