Roberta Carini*
Nonostante nessuno di noi quest’anno abbia ancora pensato all’arrivo della primavera, la sua presenza si inizia ad avvertire, anche se un po’ ovattata. Ce lo ricordano le prime accennate fioriture ai nostri balconi e nei giardini e la luce più radiosa dei pomeriggi che si allungano. La primavera non è solo il risveglio della natura, ma anche il risveglio di noi stessi. È la rinascita del nostro corpo che avviene attraverso una necessaria disintossicazione, che va dall’abbandono di cappotti e maglioni ad un’alimentazione fresca e più leggera. Quest’anno come non mai, è fondamentale per tutti noi sentire questa rinascita per superare il periodo così difficile che stiamo vivendo.
Dal punto di vista alimentare è necessario porre cura e attenzione a due principali distretti dell’organismo: il fegato e l’intestino. Il fegato è importante perché è come se fosse la “centrale energetica della nostra macchina corpo”; elabora, infatti, tutte le sostanze benefiche e non, come le tossine, che abbiamo incorporato. Per tale motivo, è importante introdurre nella nostra dieta quotidiana un’abbondante porzione di insalata a foglia verde scura prima del pasto principale, per esempio:
- il cavolo nero tagliato a julienne,
- il tarassaco,
- lo spinacino fresco,
- le foglie di misticanza,
- la rucola.
Queste insalate apportano sostanze che aiutano il fegato ad eliminare le dannose tossine, favorendo, al tempo stesso, un buon funzionamento del transito intestinale, rendendolo più veloce grazie alla presenza della fibra e introducendo preziosi elementi che manterranno il microbiota efficiente.

Per una maggiore depurazione sono utili le centrifughe, succhi mixati di frutta e verdura ottenuti da lame affilate e velocissime, o gli estratti con spremitura a freddo che si ottengono più lentamente. Entrambi da bere subito dopo averli preparati! Da ricordare la cosa più importante, e cioè di consumarli rigorosamente a stomaco vuoto per evitare quelle odiose fermentazioni e il gonfiore addominale. Mai come in questo periodo di cambio di stagione sarà importante l’introduzione della vitamina D o calciferolo, meglio nota come “vitamina del sole”, amica delle ossa. Tuttavia ai tempi del Coronavirus e della conseguente “infodemia” sulla crisi Covid, e delle innumerevoli fake news in circolazione, è opportuno risalire alle fonti ufficiali che attestano il suo importante effetto a potenziare le difese immunitarie. Tali dati riguardano l’infezione da bacillo della tubercolosi, ma anche infezioni virali e polmoniti.
Cibi salutari con il più alto contenuto di vitamina D
Normalmente tra la fine dell’inverno e l’inizio della primavera i livelli di vitamina D immagazzinati dal nostro corpo sono quasi sempre al minimo. Proprio per questo è consigliato assumerla attraverso la dieta da quegli alimenti che la contengono in abbondanza. La maggior parte delle fonti alimentari sono cibi di origine animale: la si trova infatti in alcuni pesci come la trota salmonata e il salmone, il pesce spada, il tonno, lo sgombro, il noto pesce azzurro che a differenza dei primi non accumula elevate dosi di metalli pesanti, e anche le più economiche e al tempo stesso salutari aringhe e sardine.

A completare la lista degli ingredienti più ricchi di vitamina D vi sono le uova dove alte concentrazioni sono racchiuse nel tuorlo, anche il latte dà un contributo per le sue discrete quantità. Tra gli ortaggi i funghi apportano buoni livelli e particolarmente ricchi ne sono l’olio di fegato di merluzzo e il fegato di bovino. Il cioccolato e in particolare le fave di cacao contengono l’ergosterolo, un precursore della vitamina D, ovviamente si tratta del benefico cioccolato fondente. Non si dimentichino, infine, i benefici di belle passeggiate all’aria aperta durante le ore più calde del giorno per assorbire i preziosi raggi solari che d’ora in poi ci accompagneranno alla stagione estiva dove si potrà fare il pieno di vitamina D!!!
*Nutrizionista e specialista in Scienza dell’Alimentazione. Ha prestato servizio per 15 anni all’Ospedale San Matteo di Pavia in chirurgia oncologica e nella Breast Unit. PhD in Nutrizione oncologica, in particolare per la prevenzione del tumore al seno e delle sue recidive. Esperta in nutrizione funzionale, bionutrizione, educazione alimentare.
