Saper leggere la vita ritrovando il gusto delle piccole cose

Di tutto restano tre cose:
– la certezza che stiamo sempre iniziando;
– la certezza che abbiamo bisogno di continuare;
– la certezza che saremo interrotti prima di finire…

Pertanto, dobbiamo fare:
– dell’interruzione, un nuovo cammino;
– della caduta, un passo di danza;
– della paura, una scala;
– del sogno, un ponte;
– del bisogno, un incontro.

Fernando Pessoa

Domenica Salvi*

Ci segue come una visione o come una condanna. Inconsistente filigrana a cui appuntare ricordi, scelte, relazioni e incontri.
È il tempo. Una tela su cui dipingere il senso della vita.
Il suo passaggio tratteggia fili di ragnatele sui volti, inaridisce la giovinezza ed esilia nell’oblio gli albori dell’esistenza. Tuttavia porta in sé la magia di renderci immortali. Se lo viviamo con buonsenso e non come un bene da dilapidare.
Il tempo, ricordiamocelo, non è illimitato e nessuno di noi sa quanto gliene rimane a disposizione.
Non lasciamoci ingannare. Nessuna persona e circostanza possono derubarci del tempo.
Siamo noi che lo immiseriamo, quando lo consideriamo un contenitore da riempire e nel momento in cui non lo rivestiamo con la consistenza dell’eternità.
Viviamo i giorni con impaziente frenesia. Le nostre giornate sono gravide di carichi e di responsabilità; ogni momento è congestionato di faccende e di meandri consumistici.
Sembra che rinunciare a una certa velocità, non diventare competitivi e smaniosi, ci condanni all’emarginazione e alla dimenticanza.
Viviamo un tempo che è al di fuori e non ci appartiene.
Così lo interpretiamo. Così ci lasciamo sottrarre il respiro della vita.
E mentre gli anni trascorrono, inesorabilmente ci ritroviamo grandi, vecchi e più spenti.
Con l’amarezza che la nostra esistenza non sia durata abbastanza a lungo.
Saper dire basta, fermarsi, mettere da parte alcune faccende, ci aiuterebbero a gettare quei camuffamenti che dissimulano primigenie inquietudini: la solitudine, l’essere lasciati indietro dall’indifferenza di un mondo in corsa.

Il presente visto da scolari
Ecco come vedono-sentono-vivono questo tempo i bambini della scuola elementare in cui insegna Domenica Salvi. Oltre le reti, i limiti, i fili spinati che chiudono spazi di libertà, ci sono “squarci di cielo” che aspettano. La primavera è dietro l’angolo.

Abbiamo urgente bisogno di moderarci, di riprendere fiato, di sbarazzarci dell’ansietà di fare tutto e di arrivare dappertutto. Abbiamo necessità di ritrovare il tempo dell’innamoramento e dello stupore, dell’incontro e degli occhi; abbiamo bisogno del tempo paterno e materno, di quello della figliolanza e della fiducia. Abbiamo occorrenza di sostare dentro le pagine di un libro, di ballare su una spiaggia, di appartenere a un’amicizia. Abbiamo bisogno di un tempo buono, che sia dono ed empatia.
Dunque non permettiamo che il tempo si dissolva nel nulla, confuso e smarrito fra ansimanti corse per acquisti e tronfi prestigi.
Siamo uomini del terzo millennio, è vero, ma siamo ancora intessuti di relazioni e di emozioni. Nutriamo il desiderio di leggere la vita nelle piccole cose; quelle che insegnano e rivelano segreti.
Agogniamo momenti con un amico ritrovato, per gustare un concerto, per stupirci dinanzi a un’opera d’arte. Poiché questo è il tempo virtuoso: quello del cuore, delle persone, delle relazioni e dei valori.
E siamo solo noi a scegliere come deve essere.
Permettiamo, dunque, a noi stessi di praticare la sosta, le pause equilibrate, il passo quieto.
Perché sia Vita e non un grande inganno.

* Docente, editorialista e scrittrice. Vive in una realtà di valle alpina ma ha lo sguardo lungo e il respiro grande di chi sa guardare le cose che contano, i valori che non mutano, l’umanità che dev’essere alla base delle esistenze singole e della comunità. Si impegna attivamente per educare e sostenere nel concreto iniziative di solidarietà.


Meridiana a Cevio in Valle Maggia
Meridiana a Cevio, Valle Maggia (Foto: Jo Locatelli)

Ti auguro tempo

con Elli Michler, poetessa tedesca 1923-2014

Non ti auguro un dono qualsiasi,
ti auguro soltanto quello che i più non hanno.
Ti auguro tempo, per divertirti e per ridere;
se lo impiegherai bene, potrai ricavarne qualcosa.
Ti auguro tempo per il tuo fare e il tuo pensare,
non solo per te stesso, ma anche da donare agli altri.
Ti auguro tempo, non per affrettarti a correre,
ma tempo per essere contento.
Ti auguro tempo non soltanto per trascorrerlo,
ti auguro tempo perché te ne resti:
tempo per stupirti e tempo per fidarti
e non soltanto per guardarlo sull’orologio.
Ti auguro tempo per guardare le stelle
e tempo per crescere, per maturare.
Ti auguro tempo per sperare nuovamente e per amare.
Non ha più senso rimandare.
Ti auguro tempo per trovare te stesso,
per vivere ogni tuo giorno, ogni tua ora come fosse un dono.
Ti auguro tempo anche per perdonare.
Ti auguro di avere tempo: tempo per la vita.