Ogni anno, da secoli, alla prima domenica di maggio, si rinnovava una processione storica, con partenza dalla chiesa parrocchiale di Cavergno fino all’oratorio di Gannariente, passando in tutte le frazioncine e sostando in ogni chiesetta. Era un momento di propiziazione, all’inizio della nuova stagione agricola. Per il covid, da due anni non si tiene. Al suo posto, un “cammino di preghiera” che si concluderà il 5 settembre.
Enzo Dossico
La pandemia che ci tiene in ostaggio dal marzo 2020 ha avuto notevoli ripercussioni e conseguenze purtroppo anche sul calendario religioso, in particolare – per mesi – sulla partecipazione alle funzioni liturgiche nelle chiese. La frequenza si è molto abbassata e non solo perché i posti fra i banchi sono stati ridotti di 2/3. E anche quel terzo agibile non è sempre occupato per intero.
A risentirne sono anche alcune manifestazioni popolari molto seguite, perché con una lunga tradizione di storia e di fede. Una di queste – per il secondo anno – è la processione votiva che si tiene ogni anno la prima domenica di maggio in Valle Bavona. Si partiva all’albeggiare, alle 6 dalla chiesa di Cavergno e passando da tutti gli oratori della geografia cara a Plinio Martini, descritta nei libri “Il fondo del sacco” e “Requiem per zia Domenica”, si saliva fino all’oratorio. Il corteo muoveva – e tornerà a muovere, speriamo già dal 2022 – dietro il crocifisso proveniente da Gannariente, portato alla vigilia nella chiesa parrocchiale. Ad ogni chiesetta racchiusa in un grappolo di caratteristiche case, si svolge una sosta: da quella pittoresca di Roseto a quella di Sonlerto, il cui campanile si confonde con il colore delle rocce circostanti, poi, via via Ritorto, Foroglio con le sue cascate, Fontanellata, Faedo, Bolla. È un rituale che s’è conservato nei secoli e viene ripetuto con immutata freschezza. Toccava, e toccherà ancora, alle diciannovenni di Cavergno alternarsi nel portare il crocifisso sui sentieri che si snodano tra prati, pascoli e boschi nel risveglio della natura.

Verso le 10 il corteo – al quale si univano anche fedeli provenienti da ogni parte del Cantone, proprio per la particolarità di questa manifestazione religiosa – arriva alla chiesa di Gannariente che risale al 1595, mentre il campanile è del 1615: e qui è celebrata una Messa molto sentita e seguita. In passato questa processione era un evento con significato propiziatorio, all’inizio della nuova stagione agricola, con le dure fatiche dell’alpeggio e della coltivazione di una terra arida e faticosa. Al termine c’era il tradizionale incanto dei doni offerti dalla gente.

Quel che si sa, a proposito delle origini di tale processione, è che nel 1566 un tale “Gulielmo figlio di Jacomo di Gulielmo di Jacomet di Cavergno” fece edificare una cappelletta con il lascito per celebrare in perpetuo una Messa, tra la Pasqua e l’Ascensione e proprio tra queste due date si situa la processione.
Non è possibile sapere con certezza se il santuario sia effettivamente la cappelletta di “Gulielmo” e la proccessione l’estensione della sua Messa perpetua anche perché nel 1594 la Valle fu devastata da una enorme frana che secondo la voce popolare cancellò dalla terra tutto il Gannariente. Ma la fede fu più forte delle montagne e l’anno successivo – lo testimonia la scritta sull’architrave della porta del santuario (1595), la chiesetta era già stata ricostruita, a dimostrazione della grande fede di quella gente.
Dal 2 maggio al 5 settembre 2021
Per cercare di mantenere vivo lo «spirito di Gannariente», però, si terrà in alternativa proposto un «Cammino di Gannariente», quale occasione di compiere, a libera scelta, un percorso di meditazione e di preghiera da fare individualmente, con la famiglia oppure in piccoli gruppi, nel rispetto delle vigenti disposizioni sanitarie. Questo cammino verrà proposto dal 2 maggio, giorno in cui l’oratorio sarà eccezionalmente aperto, ma sarà poi possibile percorrerlo anche in seguito, in ogni tempo, durante tutta la bella stagione, fino a domenica 5 settembre. In quella data si celebrerà la festa dell’oratorio di Gannariente dedicato alla Natività di Maria. Il cammino seguirà l’itinerario della processione tradizionale e cioè: partenza dalla parrocchiale e transitando di oratorio in oratorio, salita fino a Gannariente.